quinta-feira, 31 de janeiro de 2008

Erasmus em Portugal (Cont.)



L'ERASMUS è stato per me un'esperienza indimenticabile.

Mi ha dato l'opportunità non soltanto di crescere e di responsabilizzarmi, ma anche di conoscere e confrontarmi con persone di diverse culture ed etnie. Questo è stato per me un passo molto importante perché ha permesso di allargare i miei orizzonti e capire cose che prima ignoravo.

Credo che sia una opportunità piu unica che rara e che, in quanto tale, non vada sprecata.
Un grande grazie a Lisboa, capitale meravigliosa, che mi ha ospitato per i 10 mesi piu belli ed entusiasmanti della mia vita.

Cos'altro posso dirvi se non: partite!


Luca Vicidomini (Lisboa)






L’Erasmus è come una epifania: all’improvviso ci si ricorda che si è vivi, che tutto è possibile e che il mondo che ci è intorno è a portata di mano. Quando ci si pensa è come vedere una specie di società utopica. Le persone sono ipersociali e incalcolabilmente solidali, le differenze interculturali e interrazziali sono solo uno stimolo in più a conoscere. I più cinici (per lo più persone che non hanno vissuto questa esperienza) chiamerebbero tutte queste cose sindrome da stress post-traumatico, dovuta all’impatto con un luogo completamente straniero e per di più da affrontare da soli, se pure fosse, questa “follia” è la giusta misura per capire se stessi e confrontarsi . Si tratta di crescere e di varcare il limite tra paura ed esperienza. L’Erasmus è solo festa unicamente per chi lo vede da fuori: è la tranquillità delle passeggiate con le persone appena conosciute, dei caffè nei periodi di esame con i libri, il divertimento delle sere di metà settimana in casa con le persone che vivono con te e che hanno la tua stessa voglia di scherzare e passare il tempo, l’imprevedibilità degli avvenimenti in positivo; è la nostalgia della fine. La mattina della partenza, tutto ritorna in mente perché sembra una vita che sta finendo, ma , fortunatamente, tutto questo può sempre ricominciare perché le relazioni interpersonali create non sono fittizie e durano finchè c’è la volontà di non dimenticare un periodo unico. L’Erasmus a Lisbona è, poi, un capitolo a parte. Vivere questa esperienza nella città della saudade non può che creare un effetto di nostalgia doppio perché ai saluti è come una persona in più che si lascia. Lisbona, come si dice in un fado, è davvero “Menina e moça amada”. L’eléctrico 28 che ti porta alla Graça a salutare il Tejo, la Feira da Ladra il sabato mattina o il pão chouriço a Santos alle due del mattino sono presenti nei ricordi allo stesso modo delle persone che li vivevano con te, come se fossero un membro del gruppo. Partire per l’Erasmus, in conclusione, è una sfida che chi vuole conoscere se stesso e vedere un po’ del proprio futuro dovrebbe fare. Fare questa esperienza a Lisbona, però, è come farla, per citare Pessoa, “ in una bella visione da sogno”.

Giuseppe Napoli (Lisboa)


Cari colleghi, mi chiamo Nadia e sono a Lisbona da sei mesi. Sia Lisbona che il Portogallo sono bellissimi. Il paese ha un fascino accattivante. La gente qui è calorosa e disponibile. L'Erasmus è un'esperienza spettacolare. Durante il soggiorno all'estero possiamo essere davvero noi stessi e crescere interiormente. Una delle cose più interessanti del Portogallo oltre alla cultura, la gente, la bellezza delle città e della campagna, è il fatto che questo Paese contenga davvero tante culture diverse. Pertanto vi invito a non esitare e venire a conoscere il Portogallo!

Tanti saluti da Lisbona, Nadia Saddi.


La mia vita sembra essere improvvisamente cambiata, addirittura rivoluzionata:

ho IMPARATO a cucinare, a stirare e ad usare la lavatrice… Ho IMPARATO a pulire i bagni e il pavimento… Dopo una festa con circa 200 invitati del tutto sconosciuti… Ho IMPARATO che 1Kg di nutella “evapora” piú velocemente di 1Lt d’acqua… Ho IMPARATO che è facile perdere la cognizione del tempo, soprattutto quando si dorme fino alle 2 del pomeriggio… Ho IMPARATO che non conoscere l’inglese è un ostacol non impossibile da superare… Ho IMPARATO che due bagni sono pochi quando si vive in sette persone in una casa… Ma vivere in sette in una casa significa NON ESSERE MAI SOLIHo IMPARATO che i MIEI SOGNI sono gli stessi di chi vive a 4000 Km da me… Ho IMPARATO che vedere il DOURO di notte è qualcosa che ti lascia senza parole e anche senza fiato… Ho IMPARATO a MERAVIGLIARMI di tutto… Ho IMPARATO a VIVERE ogni ISTANTE come se fosse l’ultimo e allo stesso tempo a desiderare che sia eterno… Cosa? Io chi sono? Un ERASMUS! … E TU?


Salvatore Cerino e Fabio Campagna (Porto)


A Cátedra de Português agradece a todos os que contribuíram e partilharam as suas experiências ERASMUS em Portugal ... aos restantes alunos deixamos o apelo: FATE L'ERASMUS


4 comentários:

Anónimo disse...

Saudades!

Anónimo disse...

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Anónimo disse...

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